L’interesse per le questioni climatiche e il riscaldamento globale sono diventati argomenti di grande attualità con una rinnovata sensibilità nei confronti dell’ambiente da parte delle popolazioni sempre più incerte sull’imminente futuro.
Ma la preoccupazione per il global warming, però, non riguarda unicamente il cambiamento etico dei comportamenti quotidiani, ma coinvolge anche le sfere economiche e soprattutto il settore energetico.
Come rivelato da uno studio pubblicato su Nature Communicatios condotto dall’International Institute for Applied Systems Analysis (Austria), dell’Università Ca’ Foscari Venezia e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Italia) e della Boston University (USA), infatti, il settore energetico è quello che risentirà maggiormente di un picco di domanda supplementare di risorse, il cui prezzo tenderà inevitabilmente a salire.
Nello specifico, un aumento delle temperature causerà una richiesta maggiore di elettricità, necessaria per i sistemi di raffrescamento, e il surplus aggiuntivo ipotizzato dovrà essere necessariamente reperito attraverso fonti energetiche che non gravino ulteriormente, attraverso emissioni nocive, al surriscaldamento del Pianeta. In questo modo si vuole evitare il circolo vizioso secondo il quale per contrastare il caldo sopraggiunto si utilizza una soluzione che non fa altro che alimentarlo.
E, dal momento che le temperature globali sono in rialzo, le domanda di energia tradizionalmente utilizzata per il riscaldamento (come il gas naturale e il petrolio) verrà in parte assorbita dalla domanda di energia necessaria al raffreddamento (e quindi l’elettricità).
Secondo le ipotesi dello studio, entro il 2050 la domanda di elettricità, infatti, potrebbe avere un’impennata che varia dall’ 11-27% al 25-58%, a seconda della gravità dell’incremento delle temperature. Le zone geografiche maggiormente interessate saranno le aree tropicali, Cina, Stati Uniti e la zona mediterranea compresa l’Europa meridionale e l’Africa del Nord.
In quest’ottica, le soluzioni ecosostenibili nel settore energetico offrono un assist prezioso e sempre meno rinunciabile ad aziende, famiglie e Stati nazionali. Come avevamo visto infatti in un precedente articolo, i costi per quanto riguarda le energie green sono in diminuzione grazie allo sviluppo di nuove tecnologie sempre più performanti e a basso costo, tra tutte il solare fotovoltaico destinato entro il 2035 ad essere la fonte più utilizzata e più conveniente per produrre energia.
La nuova sfida, quindi, riguarda la capacità degli attori parte in causa di trovare velocemente e in maniera efficace soluzioni che siano in grado di soddisfare una domanda inevitabilmente destinata a salire per i paradigmi di cui sopra, evitando l’utilizzo di risorse che sono la causa del surriscaldamento globale, stando sempre attenti a contenere i costi grazie a lavori di ricerca continui. Le energie rinnovabili in questo senso garantiscono ampi margini di miglioramento e infinite possibilità di sviluppo.
In questo contesto, un ambiente immateriale come il mondo digitale ricopre il ruolo fondamentale di catalizzatore di pulsioni reali che possono trasformarsi in azioni concrete di cambiamento. Ener2Crowd rappresenta una visione pioneristica per quel che riguarda l’Italia.
Una piattaforma in grado di trasformare i nostri sogni di un Mondo migliore in tangibili opportunità di cambiamento per superare definitivamente i paradigmi del passato che ci hanno portato a un punto di non ritorno, non solo per quel che riguarda l’ambiente in senso stretto ma anche, e per certi versi soprattutto, per risolvere l’emergenza del settore energetico che inevitabilmente investirà tutti e che necessariamente dovrà essere arginata e resa sostenibile economicamente.