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Equity Crowdfunding: guida pratica per investitori

Equity Crowdfunding: cos’è, come funziona e come investire in startup e PMI innovative

L’equity crowdfunding (o crowd equity) è il ponte che ha permesso alla “folla” di entrare nel mondo degli investimenti in startup e PMI innovative. Se un tempo questi deal erano riservati a business angel e fondi di venture capital, oggi chiunque può acquistare quote societarie tramite piattaforme online autorizzate ai sensi del Regolamento 2020/1503. Il risultato è una democratizzazione del capitale di rischio: più opportunità per gli investitori, più capitali per l’innovazione, maggiore vitalità per l’ecosistema.

Cos’è l’Equity Crowdfunding: Significato e Definizione

L’equity crowdfunding cos’è in sintesi: è una raccolta di capitale di rischio in cui gli investitori sottoscrivono quote/azioni di una società non quotata (tipicamente una startup o una PMI) attraverso piattaforme online regolamentate.
 In cambio del conferimento di capitale, l’investitore ottiene diritti patrimoniali e amministrativi (in misura variabile secondo statuto e categoria di quote).

Il significato operativo di crowd equity è l’apertura del capitale a una platea ampia di investitori retail e professionali, con regole di trasparenza e informativa definite dal regolatore.

Perché l’Equity Crowdfunding sta trasformando il venture capital

  • Democratizzazione degli investimenti: accesso a deal prima esclusivi.
  • Nuovo canale di raccolta per le imprese: capitali senza gli oneri e i tempi del credito bancario tradizionale.
  • Crescita dell’ecosistema: più round, più attori, più competizione e innovazione.
  • Primato normativo italiano: l’Italia è stata pioniera in Europa (Decreto Crescita 2.0 del 2012), aprendo la strada a un framework che ha poi ispirato l’evoluzione europea.

Come Funziona l’Equity Crowdfunding Investment

Nel linguaggio operativo, Equity Crowdfunding investment indica l’intero percorso di offerta e sottoscrizione. Le campagne possono prevedere:

  • All-or-nothing: l’aumento di capitale si perfeziona solo al raggiungimento del target minimo.
  • Keep-it-all: parte della raccolta può essere confermata anche senza colpire il target pieno (meno comune nell’equity).

Il Processo di Investimento Step-by-Step

Pur non esistendo un modello unico e potendo variare a seconda della piattaforma, il processo di investimento si articola solitamente secondo le fasi illustrate di seguito:

  1. Registrazione in piattaforma e profilazione investitore (questionari, adeguatezza).
  2. Verifica investitore (KYC/AML).
  3. Analisi opportunità: si consultano pitch, KPI, documenti, valutazione pre-money.
  4. Decisione e sottoscrizione: scelta importo, accettazione documenti, pagamento.

Evoluzione Normativa: L’Italia Pioneer nell’Equity Crowdfunding

L’Equity Crowdfunding Italia nasce con il Decreto Crescita 2.0 (DL 179/2012), che nel 2013 porta al primo Regolamento CONSOB dedicato. Dapprima riservato alle startup innovative, il perimetro si è ampliato a PMI innovative (2015) e poi alle PMI in generale (2017). Il Regolamento UE 2020/1503 ha successivamente armonizzato il quadro a livello europeo, con piena operatività a novembre 2023.

Tipologie di Equity Crowdfunding e Modelli

OperativiEquity Puro

Acquisizione diretta di quote/azioni della società emittente, con diritti patrimoniali (dividendi) e amministrativi (voto, ove previsto).

Equity con Reward

Alla sottoscrizione equity si affiancano ricompense (early access, sconti, benefit). Favorisce marketing e community degli early investor.

Club Deal e Co-investimento

Presenza di un lead investor (es. angel o micro VC) che guida la due diligence e negozia i termini. La syndication riduce l’asimmetria informativa per il retail.

L’Ecosistema dell’Equity Crowdfunding Italia

L’Equity Crowdfunding in Italia ha superato, nelle ultime rilevazioni, alcune centinaia di milioni di euro raccolti cumulati, con centinaia di campagne e success rate in crescita nei settori food & beverage, tech, energia/greentech, fashion/design. L’equity ha integrato la filiera del finanziamento dell’innovazione, affiancando business angel e fondi.

Vantaggi dell’Equity Crowdfunding

L’equity crowdfunding rappresenta una delle evoluzioni più significative della finanza innovativa, in grado di democratizzare l’accesso al capitale e di creare un circolo virtuoso tra startup, investitori e sistema economico.

Attraverso questo modello, chi avvia un’impresa può raccogliere fondi direttamente da una platea diffusa di investitori, i quali, in cambio, ottengono quote di partecipazione nella società.

Un meccanismo che non solo agevola la crescita di nuove realtà imprenditoriali, ma stimola anche la partecipazione attiva dei cittadini e degli investitori privati allo sviluppo dell’innovazione.

Per le PMI

Per le piccole e medie imprese, l’equity crowdfunding è una vera opportunità per accedere a capitali in modo rapido e flessibile, senza dover ricorrere ai tradizionali canali bancari.
Le campagne di raccolta non sono soltanto strumenti finanziari, ma anche potenti strumenti di marketing e validazione di mercato.

Inoltre, la visibilità generata da una campagna di successo contribuisce a rafforzare la reputazione del brand e ad attrarre clienti, ambassador e partner strategici, creando una base di sostenitori fidelizzati.

Un ulteriore beneficio è rappresentato dal networking che nasce dal contatto diretto con investitori esperti, business angel e fondi, spesso interessati a supportare la crescita con competenze, relazioni e risorse strategiche.

Per gli Investitori

L’equity crowdfunding apre agli investitori l’accesso a opportunità un tempo riservate a una cerchia ristretta di professionisti o venture capitalist.

Oggi, anche piccoli risparmiatori possono partecipare a deal di alto potenziale, scegliendo tra progetti innovativi, sostenibili o tecnologici, e contribuendo direttamente alla crescita delle imprese italiane.

Dal punto di vista finanziario, questa forma di investimento consente una maggiore diversificazione, grazie alla possibilità di destinare importi contenuti a più società in fase di sviluppo.

Oltre al potenziale economico, l’investitore può trarre soddisfazione dal supportare concretamente l’innovazione e l’imprenditorialità del Paese, diventando parte attiva del suo progresso.

Da non trascurare, infine, i benefici fiscali previsti dalla normativa italiana (illustrati nella sezione dedicata), che rendono l’investimento in startup e PMI innovative ancora più vantaggioso.

Per l’Ecosistema Economico

L’equity crowdfunding genera ricadute positive anche sull’intero ecosistema economico.

Favorendo la nascita e la crescita di nuove imprese, contribuisce alla creazione di occupazione qualificata e all’attrazione di talenti nel tessuto produttivo.

Incoraggia la ricerca e l’innovazione tecnologica, rafforza la competitività del sistema imprenditoriale e favorisce la crescita dei distretti territoriali, creando un ponte tra capitali privati e sviluppo locale.

In prospettiva, questo modello di finanza partecipativa rappresenta un motore di internazionalizzazione, capace di dare visibilità globale a progetti nati sul territorio, ma con ambizioni di scala europea o mondiale.

Incentivi Fiscali e Agevolazioni

Uno dei motivi che rende l’equity crowdfunding particolarmente interessante, sia per gli investitori privati sia per le imprese, è la presenza di incentivi fiscali significativi introdotti dal legislatore per sostenere l’innovazione e favorire l’afflusso di capitali verso il tessuto produttivo.

L’obiettivo di queste misure è duplice: da un lato, stimolare l’investimento privato in startup e PMI innovative, dall’altro rafforzare la crescita e la competitività delle nuove imprese italiane.

Le agevolazioni sono rivolte sia alle persone fisiche, tramite detrazioni IRPEF, sia alle persone giuridiche, attraverso deduzioni IRES.

Detrazioni e Deduzioni per Persone Fisiche

Gli investitori privati che scelgono di sostenere una startup o PMI innovativa possono beneficiare di una detrazione IRPEF dal 30% al 60% dell’importo investito, entro i limiti e le condizioni stabilite dalla normativa vigente al momento dell’investimento.

Questo incentivo consente di ridurre direttamente l’imposta dovuta, rendendo l’investimento non solo potenzialmente redditizio, ma anche fiscalmente vantaggioso.

Per accedere all’agevolazione, è necessario mantenere la partecipazione per almeno tre anni, condizione che garantisce una maggiore stabilità del capitale investito e scoraggia operazioni speculative di breve periodo.

È sempre opportuno, comunque, verificare i requisiti aggiornati e le eventuali variazioni normative presso le fonti ufficiali (Agenzia delle Entrate o portale del MIMIT dedicato alle startup innovative).

È fondamentale sempre visionare e consultare la documentazione e le indicazioni messe a disposizione nelle pagine progetto per conoscere le caratteristiche che si applicano.

Agevolazioni per Persone Giuridiche

Anche le società e gli investitori istituzionali che decidono di partecipare a campagne di equity crowdfunding possono usufruire di importanti vantaggi fiscali.

In particolare, è prevista una deduzione dal reddito imponibile IRES fino al 30% dell’importo investito, secondo le modalità e i massimali previsti dalla legge.

Questa misura consente di ridurre la base imponibile dell’imposta sul reddito d’impresa, incentivando il coinvolgimento di aziende e holding nel sostegno all’ecosistema dell’innovazione.

Come per le persone fisiche, anche in questo caso è necessario rispettare specifici requisiti di ammissibilità e vincoli temporali di detenzione delle quote, oltre a verificare eventuali regole di cumulabilità con altri incentivi.

Differenze tra Equity Crowdfunding e Altri Strumenti

L’equity crowdfunding si colloca a metà strada tra la finanza tradizionale e quella innovativa, offrendo un modello di investimento più accessibile e partecipativo rispetto ai canali classici.

Per comprenderne appieno il valore, è utile confrontarlo con altre forme di finanziamento e investimento come il venture capital, il lending crowdfunding e i mercati regolamentati.

Ciascuno di questi strumenti ha caratteristiche, livelli di rischio e obiettivi differenti, ma tutti condividono lo stesso fine: sostenere la crescita di imprese e progetti ad alto potenziale.

Equity Crowdfunding vs Venture Capital e Business Angel

Il venture capital e gli investitori business angel rappresentano da sempre il canale privilegiato per finanziare startup nelle fasi iniziali.
Tuttavia, questi strumenti sono riservati a investitori professionali o con alta capacità finanziaria, che partecipano con ticket d’investimento elevati e spesso negoziano direttamente le condizioni dell’accordo (valutazione, governance, diritti di voto, clausole di uscita).

L’equity crowdfunding, invece, rende possibile investire anche con importi ridotti, aprendo l’accesso al capitale di rischio a una platea molto più ampia.
Le condizioni dell’offerta sono già definite e uguali per tutti gli investitori, rendendo il processo trasparente, democratico e privo di complessità negoziali.

In sintesi: il venture capital è un modello selettivo e personalizzato, mentre l’equity crowdfunding è inclusivo e standardizzato, ideale per chi vuole partecipare al mondo delle startup senza barriere d’ingresso elevate.

Equity Crowdfunding vs Lending Crowdfunding

A differenza del lending crowdfunding, dove l’investitore concede un prestito e riceve in cambio interessi periodici e la restituzione del capitale, nell’equity crowdfunding si acquistano quote della società.

Questo significa che il rendimento non deriva da un tasso fisso, ma dalla crescita di valore dell’impresa nel tempo.

L’upside potenziale può essere molto alto, ma l’investimento è anche più rischioso e illiquido, poiché non esistono mercati secondari sviluppati per rivendere le quote.
In altre parole, mentre il lending punta su stabilità e redditività regolare, l’equity si fonda su visione e potenziale di crescita.

Equity Crowdfunding vs Borsa e Fondi Comuni

Un’ulteriore differenza riguarda i mercati regolamentati, come la Borsa o i fondi comuni d’investimento.
In questi contesti, gli investitori acquistano strumenti liquidi e facilmente negoziabili, operando all’interno di un sistema regolato e supervisionato dalle autorità di vigilanza.

L’equity crowdfunding, invece, appartiene al private market, dove gli investimenti non sono quotati e quindi più rischiosi ma anche potenzialmente più redditizi.

FAQ

Cos’è l’equity crowdfunding investment?

È l’investimento in capitale di rischio attraverso piattaforme online regolamentate, con acquisizione di quote o azioni.

Quanto si può guadagnare con l’equity crowdfunding?

Potenziale elevato ma alto rischio di perdere parte o tutto il capitale investito, senza garanzie di rendimento.

Qual è l’investimento minimo nell’equity crowdfunding?

Dipende dalle esigenze dei Titolari dei progetti e, in ogni caso, dai documenti legali che compongono l’offerta.

Quali sono le differenze tra equity e lending crowdfunding?

Equity: quote societarie, alto rischio/rendimento, illiquidità. Lending: prestiti con interessi, rischio diverso, rimborsi periodici.

Come vengono tassati i guadagni da equity crowdfunding?

Capital gain 26%; possibili detrazioni/deduzioni per investimenti in startup/PMI innovative mantenuti per almeno 3 anni (verificare regole vigenti). E’ sempre necessario consultare i propri fiscalisti di fiducia in quanto le situazioni personali fiscali sono differenti tra loro.

*Gli investimenti proposti tramite la piattaforma Ener2Crowd sono illiquidi e comportano un rischio elevato di perdita parziale o totale del capitale investito. Ener2Crowd non fornisce consulenza finanziaria né raccomandazioni personalizzate. Prima di effettuare qualsiasi decisione di investimento, l’investitore deve leggere attentamente la sezione “Informazioni alla clientela” e il documento contenente le informazioni chiave sull’investimento (KIIS), che illustrano in dettaglio i rischi connessi.

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