La sostenibilità crea benefici per tutti:
Diventa anche tu un Green HeroesInvestire nella sostenibilità crea benefici che sono sotto gli occhi di tutti. E non solo a salvaguardia dell’ambiente ma opportunità economiche irripetibili, perché oramai il mercato è partito e più avanti ci saranno solo più soggetti a volersi spartire il ricco bottino.
Investire nella sostenibilità è diventato più importante che mai. La crescente sensibilità per le questioni ambientali e climatiche ha posto al centro del dibattito politico economico e sociale il tema della sostenibilità. Le sempre più frequenti catastrofi da fenomeni atmosferici sono avvertimenti che il nostro pianeta ci fornisce per poter correre ai ripari prima che sia davvero troppo tardi. Del resto, nella definizione dell’uomo risiede chiaramente il legame indissolubile che abbiamo con l’habitat che popoliamo. Già nella Genesi e in opere di autori latini vediamo quanto sia correlato l’homo con l’humus (la terra, per l’appunto), a significare come la cura della Terra, questa volta con la T maiuscola, sia imprescindibile per il benessere di noi stessi. Abitare in un ambiente sostenibile diventa quindi inevitabile per chi vuole perseguire uno stile di vita sano e cambiare la propria vita non solo per la salvaguardia dell’unico pianeta che abbiamo ma per condurre un’esistenza felice e appagante.
E’ partita quindi la grande sfida che sta interessando il Mondo in tutti i settori per abbattere i vecchi paradigmi e abbracciare questa nuova concezione che già da tempo sta mandando segnali più che positivi a livello di benefici e miglioramenti sia sotto il profilo economico che sociale.
L’economia mondiale ha tracciato una grande via percorribile da tutti e gli sforzi dei grandi player sono evidenti e sottolineano l’insito potenziale che la Green economy offre in termini di opportunità di investimento e crescita diffusa.
La parola chiave che ti suggeriamo di cercare: investire sostenibilità ambientale.
Il successo della Green Economy è importante sia nel settore privato che pubblico ed i grandi fondi di investimento hanno finalmente iniziato a cambiare la loro rotta, perché sanno che è lì che si ottengono profitti e si guadagna, a sufficienza per sé e per i propri clienti. Ed il miglior prodotto finanziario è proprio green.
Tra i protagonisti della trasformazione economica non possiamo non menzionare il colosso BlackRock, il primo fondo d’investimento mondiale che gestisce capitali per 7 trilioni di dollari, che d’ora in poi prenderà in considerazione solo business orientati alla sostenibilità e si sgancerà dai settori più inquinanti come quello del carbone. L’impatto che un gigante del genere ha nella finanza mondiale è decisivo in quanto le sue scelte influenzano pesantemente le strategie degli altri competitor come JP Morgan e Price, generando un effetto di emulazione che può far solo bene alla finanza, troppo attaccata ad attività legate unicamente al profitto (spesso senza scrupoli), oggi finalmente indirizzata verso l’etica ambientale, comprendendo l’importanza di investire nella sostenibilità. E non è un caso se nel 2019 il titolo che ha fruttato maggiormente sia un ETF che investe unicamente in energia rinnovabile con una crescita del 51% in un solo anno, che gli analisti ritengono essere solo l’inizio.
Il trend è positivamente influenzato anche dalle previsioni degli istituti mondiali di rating che hanno cominciato ad assegnare un punteggio più basso e un profilo di rischio più alto per i grandi gruppi del settore oil and gas, declassandoli. Moody’s di recente ha effettuato più downgrade che upgrade nei confronti di compagnie petrolifere, motivando le sue decisioni sulla base della volatilità del greggio e la diminuzione del prezzo del gas naturale che ha portato gli investitori ad evitare questa tipologia di società, eccezion fatta per le più forti, per non venir incontro al rischio di insolvenza.
Al fianco del mondo azionario anche il comparto obbligazionario sta facendo la parte del leone con l’emissione di green bond legati a progetti ecosostenibili con emissioni nel 2019 pari a 250 miliardi di dollari, quasi il 50% in più rispetto al 2018. In Italia, Enel nel 2019 ha lanciato il primo bond verde dal valore di 1,5 miliardi per il perseguimento di obiettivi sostenibili e le richieste hanno raggiunto i 4 miliardi, ad evidenziare ancor di più l’entusiasmo e il fermento di questo settore. In Italia, infatti, nel 2019 il 21,4% delle imprese ha investito in progetti e tecnologie sostenibili e negli ultimi 5 anni oltre 432mila aziende hanno intrapreso attività green per ridurre l’impatto ambientale. Le rinnovabili hanno definitivamente spiccato il volo anche grazie al progresso tecnologico e nuove metodologie che hanno permesso di abbattere i costi e migliorare la competitività rispetto alle fonti energetiche tradizionali, superandole nella produzione di energia elettrica. Dai 71mila impianti fotovoltaici e 1000MW complessivi del 2009, si è passati a 820mila impianti e oltre 20mila MW e ad oggi il nostro paese è settimo al mondo per investimenti in rinnovabili negli ultimi 10 anni, prova che investire nella sostenibilità rappresenta il presente e il futuro. Il settore ha inoltre creato 3.1 milioni di posti di lavoro che rappresentano il 13,4% del totale occupazionale. L’Italia è anche il terzo paese al mondo dopo Cina e Giappone, per numero di certificazione ISO 14001, rilasciate in caso di rispetto di alti standard di sostenibilità aziendale con particolare riferimento all’ambiente.
Accanto agli investimenti privati, anche il pubblico ha mosso passi decisivi verso una visione sostenibile. Su tutti la decisione dell’Unione Europea di puntare forte sulla green economy grazie al piano verde, denominato per l’appunto Green New Deal, attraverso un fondo di 7,5 miliardi di euro da destinare alla riduzione drastica delle emissioni nocive. In Italia, inoltre, il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli ha annunciato un decreto che metterà a disposizione 140 milioni di euro per le imprese che investiranno in progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito della green economy e della riconversione produttiva. Tale disposizione fa seguito, come ricordato dallo stesso Patuanelli, all’erogazione di risorse per 65 milioni di euro già distribuiti per attività di economia circolare.
Come dicevamo, però, l’economia sostenibile non ha risvolti positivi solo sotto il profilo economico e di rendimenti. Vivere in armonia con l’ambiente circostante genera benessere personale dal punto di vista della salute fisica e mentale oltre alla soddisfazione percepita nel fare del bene al nostro pianeta, oggi per noi e domani per le generazioni che verranno.
La parola chiave che ti suggeriamo di cercare: investire green economy.
Investire nella green economy e nelle rinnovabili produce benefici economici, certo, ma sapevate che è in grado di ridurre anche lo stress nelle nostre vite quotidiane?
Uno degli aspetti meno noti collegati ai danni dell’inquinamento riguarda la salute mentale. Se, infatti, siamo consapevoli dei rischi e delle malattie causate dalle polveri sottili e le esalazioni di rifiuti industriali che riguardano il nostro apparato respiratorio e cardiovascolare, meno tangibili sono quelli che vanno ad intaccare il nostro benessere psicologico. Nei casi di patologie come stress, depressione e ansia si hanno spesso difficoltà nel rintracciare la causa scatenante, senza prendere in considerazione le conseguenze che possono emergere vivendo in ambienti con alte concentrazioni di inquinamento atmosferico e mancanza di verde circostante.
Secondo alcuni studi il legame tra inquinamento e stati psicologici è dovuto dalla presenza di alcune sostanze, come il biossido di carbonio, che agiscono su determinate strutture cerebrali. In particolare, alcune evidenze scientifiche hanno sottolineato come il Locus Coeruleus, una piccola parte del cervello situata nel tronco encefalico, sia particolarmente influenzabile dalle sostanze inquinanti, rilasciando la noradrenalina che attiva sensazione di allerta ed eccitazione e che può sfociare in stress e stati d’ansia.
Secondo uno studio effettuato dall’Università di Bristol e Southampton, superata la soglia di sopportazione del 7,5% al biossido di carbonio, i nostri sistemi di autoregolazione (tra cui quelli che regolano i livelli di stress) attivano reazioni di difesa al pericolo, scatenando ansia e attacchi di panico nella peggiore delle ipotesi. Tale tesi è supportata anche dalle evidenze degli italiani Roccotelli e Sorrentino che hanno sottolineato come eccessivi livelli di biossido di carbonio diminuiscano l’acidità del ph del sangue, con conseguenze sul sistema respiratorio a livello di iperventilazione e relativi effetti sul sistema nervoso centrale.
Infine, uno studio dell’Università dell’Ohio ha sottolineato come l’inalazione costante delle polveri sottili possa influire sul funzionamento dell’ippocampo, la zona del cervello dedicata alla memoria e all’apprendimento oltre alla regolazione del cortisolo, chiamato non a caso l’ormone dello stress, e dei livelli di depressione.
La situazione si fa ancora più preoccupante, ovviamente, in contesti abitativi ad alta concentrazione e nelle grandi metropoli dove il traffico delle automobili, i rifiuti urbani e la negligenza da parte degli enti aumenta drasticamente il rischio di soffrire queste patologie. Diventa quindi fondamentale ripensare a una città finalmente sostenibile mettendo in moto in tutti i livelli (istituzionali e imprenditoriali) un cambiamento che oggi più che mai risulta determinante, attraverso l’adozione di modelli e tecniche all’avanguardia per ridurre al minimo il nostro impatto ambientale e investire nella sostenibilità.
La parola chiave che ti suggeriamo di cercare: combattere climate change.
Ed esistono già Paesi dove le rinnovabili sono riuscite a cambiare il contesto sociale ed economico, con enormi vantaggi per tutta la popolazione. E’ il caso della Costa Rica.
A supportare l’importanza di dover trasformare il nostro habitat, esistono esempi su scala nazionale che hanno evidenziato quanto sia benefico per il nostro stato d’animo e di salute avere una visione green e perseguire l’obiettivo prioritario di investire nella sostenibilità ambientale.
Uno dei casi più esemplificativi di questa correlazione è sicuramente la Costa Rica.
Per la natura geografica e climatica è una delle nazioni più verdi al mondo e possiede il 5% della biodiversità globale.
Lo stato centroamericano è uno dei paesi più felici al mondo, due volte riconosciuto come il paese con le migliori prestazioni dell’indice Happy Planet di New Economics Foundation (NEF).
La Costa Rica ha da tempo avviato una strategia di lungo termine per diventare 100% ecosostenibile, prima con l’eliminazione totale della plastica monouso, obiettivo raggiunto nel 2018, e ora con il traguardo di abbattere completamente le emissioni di CO2 entro il 2021.
Nel 2017 è riuscita a portare la produzione di energia rinnovabile al 99,62% del fabbisogno nazionale e, anche in questo caso, l’obiettivo finale è quello del 100%, eliminando i consumi di carburanti tradizionali per i trasporti su gomma e rotaia.
Aiutata dalla morfologia geografica e dalla posizione, la Costa Rica ha potuto sfruttare i vantaggi dell’energia solare, dell’eolico grazie alle correnti, dell’idroelettrico per la presenza di corsi d’acqua costantemente alimentati dalle piogge tropicali e del geotermico per la presenza di vulcani. In sostanza il piccolo stato che si affaccia sul Pacifico e sul Golfo del Messico riesce a sfruttare completamente in modo armonioso l’habitat circostante, traendo benefici in termini di autosufficienza energetica e benessere della popolazione.
Il merito di tutto questo è sicuramente riconducibile ai Governi nazionali che negli anni hanno dato esecuzione a disposizioni incentrate fortemente sull’investire nella sostenibilità, come la tassazione per i veicoli inquinanti, la protezione di molte aree (il 30% totale del territorio nazionale), il divieto di caccia e pesca per i turisti oltre a incentivi per la riforestazione e per progetti green. Il tutto riassumibile con la modifica della Costituzione avvenuta nel 1994 dove venne inserito il fondamentale “diritto a un ambiente sano per i suoi cittadini”.
La parola chiave che ti suggeriamo di cercare: investire energia rinnovabile.
Ad aver capito il valore della green economy anche i grandi imprenditori Americani. Esatto gli stessi fondatori delle FAANG, tycoon che hanno puntato sull’oro verde, un po’ per il Pianeta, un bel po’ per il bene delle loro aziende. Loro non sbagliano un colpo e sono in grado di determinare la fiducia e la direzione dei mercati.
Come dicevamo in precedenza, il primo passo per la transizione energetica è il cambiamento dei tradizionali paradigmi imprenditoriali e la consapevolezza del potenziale che il settore delle energie rinnovabili ha in termini di opportunità e rendimenti.
Un tema che sembra sia stato ben recepito dai grandi imprenditori mondiali che hanno abbracciato la green economy e messo in moto un solido processo di cambiamento del proprio core business. Molti sono coloro, infatti, che hanno indirizzato le loro strategie sull’investire nella sostenibilità. Ecco alcuni esempi.
Warren Buffett, l’oracolo di Omaha, uno degli uomini più ricchi al mondo e massimo esperto di finanza, con la sua Berkshire Hathaway Energy ha già investito e sta investendo fortemente sul sostenibile. E’ uno dei maggiori produttori di energia eolica negli Stati Uniti con l’affiliata MidAmerican Energy, mentre con la NV Energy in Nevada sta aumentato la produzione di energia elettrica dal 24% a oltre il 40% entro il 2023 grazie al solare fotovoltaico e geotermico. Inoltre ha ottenuto il via libera da Los Angeles per costruire la più grande “fattoria” solare a stelle e strisce che sarà in grado di coprire il 7% del fabbisogno della megalopoli californiana.
Il gigante dell’E-commerce Amazon, nella figura del noto fondatore Jeff Bezos ha intrapreso il suo percorso di decarbonizzazione dell’azienda attraverso alcune attività come l’utilizzo del fotovoltaico per l’energia elettrica e lo sviluppo di metodologie legate al trasporto sostenibile come i furgoncini elettrici. L’obiettivo finale è quello di passare dall’attuale 40% di energia rinnovabile all’80% entro il 2024 fino al 100% previsto entro il 2030 con zero emissioni di CO2. Inoltre, recentemente, lo stesso Bezos ha lanciato un fondo da 10 miliardi per contrastare il cambiamento climatico, attraverso il quale sovvenzionerà progetti che mirano all’economia sostenibile e alla salvaguardia dell’ambiente.
Bill Gates, fondatore di Microsoft, oggi dedito ad attività filantropiche si sta impegnando in prima linea nell’investire nella sostenibilità finanziando progetti altamente tecnologici per sfruttare al massimo le fonti energetiche pulite e soppiantare una volta per tutte il carbone e i carburanti tradizionali. E’ l’esempio di Heliogen, una startup che, grazie allo sviluppo di un sistema di specchi hi-tech riesce a massimizzare la radiazione solare, raggiungendo temperature anche di 1000 gradi (solitamente arriviamo 600 gradi sui vecchi impianti). In questo modo, oltre ai benefici del fotovoltaico classico, si possono trovare applicazioni anche nell’industria pesante che necessità altissime temperature per il trattamento delle materie prime coinvolte.
Larry Page e Sergej Brin, cofondatori del motore di ricerca più utilizzato al mondo, Google, attraverso la loro fondazione hanno investito 100 milioni di dollari in progetti sostenibili che vanno dall’energia solare allo sviluppo di macchine elettriche. All’interno dell’azienda il fabbisogno energetico è coperto da fonti rinnovabili e l’arredamento è prodotto da materiali di scarto e riciclati. Inoltre, hanno creato un software chiamato Power Meter in grado di fornire agli utenti i loro livelli di consumo, suggerendo i modi migliori per ridurli e le opportunità per investire nella sostenibilità.
Spostandoci nel mondo sportivo, c’è un ex giocatore di calcio che ha fatto una fortuna investendo nella green economy. Si tratta di Mathieu Flamini, vecchia conoscenza del Milan, il quale una volta appesi gli scarpini al chiodo, ha fondato la GFBiochemicals, specializzata nella produzione di acido levulinico. Una sostanza in grado di ridurre drasticamente le emissioni di monossido di carbonio in quanto si comporta esattamente come il petrolio, quindi sostituirlo. Sempre nell’universo pallone esiste una squadra delle serie minori inglesi che ha nella sua identità di club il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità. Si chiamano i Forest Green Rovers e sono ritenuti la compagine più “verde” al mondo. Un’ulteriore prova di quanto sia diventato prioritario investire nella sostenibilità.
La parola chiave che ti suggeriamo di cercare: rendimenti green economy.
A noi? A noi cosa rimane? Beh in realtà, grazie alle nuove tecnologie, rimangono un mare di opportunità, per aiutare l’ambiente e diventare protagonisti e beneficiari della transizione energetica.
Come hai avuto modo di approfondire, la sostenibilità è un tema che genera benefici per tutti. Sia a livello nazionale che imprenditoriale, gli esempi si sprecano e le opportunità presenti sul mercato offrono la possibilità di poter cambiare la propria vita, migliorando l’ambiente, la nostra salute e la nostra condizione economica.
Nasce quindi l’esigenza di diventare protagonisti della trasformazione e, allo stesso tempo, poter usufruire dei vantaggi reali e tangibili che coinvolgono la nostra quotidianità in termini di benessere personale e familiare.
Investire oggi nel sostenibile è la chiave per poter uscire dal pantano dei mercati finanziari e i suoi bassi rendimenti, per dire addio a quei concetti superati legati unicamente al profitto senza scrupoli, per fare davvero la differenza e guardare al futuro con ottimismo e tranquillità economica.
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