Investire nell’ambiente:
Perchè è importante comunicareGli italiani sono sempre più attenti alla questione climatica e sempre più interessati a investire i propri risparmi nell’ambiente.
Ma non sanno come farlo.
Secondo un’indagine di
Doxa Bva
presentata alla Settimana dello sviluppo sostenibile, 7 risparmiatori su 10 (tra quelli che hanno possibilità di investire nell’anno almeno 1000 euro), hanno individuato come rischio maggiore per la propria salute quello collegato ai cambiamenti climatici.
Il 59% degli intervistati considera la sostenibilità ambientale una priorità per collocare i propri risparmi. Quasi la metà (49%) ha ammesso di non conoscere gli SRI (prodotti di risparmio sostenibile) e, nei casi in cui siano noti, la difficoltà di riuscire a trovarli. Per il 36% infatti c’è scarsa pubblicità e comunicazione da parte dei promotori finanziari che spesso non propongono investimenti di questo genere.
La finanza sostenibile, oggi, è ancora vista come qualcosa di praticamente sconosciuto (il 41% non ne ha mai sentito parlare), mentre per oltre la metà del campione (56%) l’argomento soffre di un’informazione carente e frammentaria.
Come rilevano i dati, circa 31 miliardi di dollari sono riversati in investimenti etici,
di cui la metà in Europa che, in questo senso, può considerarsi come il Continente più attivo e dal quale attingere maggiormente.
La problematica sorge nella percezione che in Italia si ha di questi investimenti sostenibili, che spesso vengono ritenuti di facciata o collegati al marketing.
Per il 40%, infatti, le iniziative di Corporate Social Responsability sono operazioni volte solo a migliorare la reputazione e niente più, e meno di un terzo (27%) è interessato ai comportamenti etici dell’azienda di cui è cliente.
Il rapporto evidenzia, quindi, il grande interesse degli italiani per gli investimenti sostenibili che, dati alla mano, sono anche quelli che garantiscono i migliori rendimenti.
Dall’indagine, però, emerge come nella vita di tutti i giorni stiano cambiando le abitudini e la sensibilità ambientale (60% degli intervistati hanno ridotto gli sprechi) mentre, come detto in precedenza, manca ancora un impulso comunicativo (che non supporta un’esigenza molto consolidata) circa la possibilità di poter investire in progetti che da una parte siano rispettosi della nostra salute e dall’altra diano soddisfazione sotto il profilo economico finanziario.
L’importanza fondamentale di una completa informazione per conoscere e poter quindi aderire agli investimenti sostenibili, è rilevata anche dalle convinzioni degli italiani che per il 63% ritiene l’utilizzo delle fonti rinnovabili indispensabile, così come i modelli di economia circolare (61%) e la riduzione della plastica (54%).
Insomma, l’unica via percorribile per un mondo più pulito e le tasche più piene è rappresentata dagli investimenti sostenibili.
Che tutti vorrebbero intraprendere, ma che ancora troppo pochi conoscono.
Rafforzare la comunicazione sulla disponibilità, sulla sicurezza, sulla convenienza e sui benefici collettivi e personali diventa il fulcro fondamentale per far decollare definitivamente un settore che sarà protagonista (e già lo è) nel futuro prossimo.
Per l’ambiente e per il nostro conto in banca.
Gli italiani sono sempre più attenti alla questione climatica e sempre più interessati a investire i propri risparmi nell’ambiente.
Ma non sanno come farlo.
Secondo un’indagine di
Doxa Bva
presentata alla Settimana dello sviluppo sostenibile, 7 risparmiatori su 10 (tra quelli che hanno possibilità di investire nell’anno almeno 1000 euro), hanno individuato come rischio maggiore per la propria salute quello collegato ai cambiamenti climatici.
Il 59% degli intervistati considera la sostenibilità ambientale una priorità per collocare i propri risparmi. Quasi la metà (49%) ha ammesso di non conoscere gli SRI (prodotti di risparmio sostenibile) e, nei casi in cui siano noti, la difficoltà di riuscire a trovarli. Per il 36% infatti c’è scarsa pubblicità e comunicazione da parte dei promotori finanziari che spesso non propongono investimenti di questo genere.
La finanza sostenibile, oggi, è ancora vista come qualcosa di praticamente sconosciuto (il 41% non ne ha mai sentito parlare), mentre per oltre la metà del campione (56%) l’argomento soffre di un’informazione carente e frammentaria.
Come rilevano i dati, circa 31 miliardi di dollari sono riversati in investimenti etici,
di cui la metà in Europa che, in questo senso, può considerarsi come il Continente più attivo e dal quale attingere maggiormente.
La problematica sorge nella percezione che in Italia si ha di questi investimenti sostenibili, che spesso vengono ritenuti di facciata o collegati al marketing.
Per il 40%, infatti, le iniziative di Corporate Social Responsability sono operazioni volte solo a migliorare la reputazione e niente più, e meno di un terzo (27%) è interessato ai comportamenti etici dell’azienda di cui è cliente.
Tra i prodotti di investimento sostenibile, inoltre, non esistono unicamente quelli collegati all’emergenza ambientale ma anche un gamma di operazioni in linea con il rispetto dei diritti umani e sociali, welfare aziendale e progetti di responsabilità sociale di impresa.
Il rapporto evidenzia, quindi, il grande interesse degli italiani per gli investimenti sostenibili che, dati alla mano, sono anche quelli che garantiscono i migliori rendimenti.
Dall’indagine, però, emerge come nella vita di tutti i giorni stiano cambiando le abitudini e la sensibilità ambientale (60% degli intervistati hanno ridotto gli sprechi) mentre, come detto in precedenza, manca ancora un impulso comunicativo (che non supporta un’esigenza molto consolidata) circa la possibilità di poter investire in progetti che da una parte siano rispettosi della nostra salute e dall’altra diano soddisfazione sotto il profilo economico finanziario.
L’importanza fondamentale di una completa informazione per conoscere e poter quindi aderire agli investimenti sostenibili, è rilevata anche dalle convinzioni degli italiani che per il 63% ritiene l’utilizzo delle fonti rinnovabili indispensabile, così come i modelli di economia circolare (61%) e la riduzione della plastica (54%).
Insomma, l’unica via percorribile per un mondo più pulito e le tasche più piene è rappresentata dagli investimenti sostenibili.
Che tutti vorrebbero intraprendere, ma che ancora troppo pochi conoscono.
Rafforzare la comunicazione sulla disponibilità, sulla sicurezza, sulla convenienza e sui benefici collettivi e personali diventa il fulcro fondamentale per far decollare definitivamente un settore che sarà protagonista (e già lo è) nel futuro prossimo.
Per l’ambiente e per il nostro conto in banca.
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