Come scegliere il giusto Crowdfunding
La scelta dello strumento migliore è fondamentale per i propri investimentiLa raccolta dal basso rappresenta la migliore soluzione per ottenere liquidità e investire. Ma come scegliere il giusto crowdfunding?
L’accesso al credito per le piccole e medie imprese, oggi più che mai, è diventato un problema al quale porre rimedio attraverso nuove soluzioni che possano garantire capitali sicuri e tempi di erogazione brevi. Le recenti crisi bancarie e il conseguente credit crunch hanno infatti depotenziato in modo significativo il ruolo delle banche come interlocutore di supporto ai progetti attraverso finanziamento diretto il quale secondo le stime del periodo 2010-2017 in Italia si è ridotto complessivamente di 57 miliardi.
Per questo motivo, nel settore del credito alle aziende sta assumendo un ruolo sempre più centrale il crowdfunding, lo strumento online con il quale presentare i propri progetti e ottenere rapidamente le somme richieste per portarli a termine. In quest’ottica, tralasciando l’equity crowdfunding che ha ormai una storia consolidata e che permette al finanziatore di entrare nella società richiedente con quote capitali, le aziende che necessitano di liquidità si affidano con costanza e frequenza al lending crowdfunding o peer-to-peer lending che, a differenza dell’equity, consiste nel prestare denaro a fronte di un interesse e del rimborso del capitale.
Se quindi dal lato azienda attraverso il lending crowdfunding è possibile ottenere un credito che i metodi tradizionali non consentono (le banche pesano il rischio attraverso mancata erogazione del credito, o parziale, o a tassi d’interesse troppo alti) dall’altro, lato creditore, il lending crowdfunding permette rendimenti che sono competitivamente migliori di quelli dei vari prodotti o derivati finanziari che sono praticamente nulli e in alcuni casi addirittura negativi.
Del resto i dati parlano chiaro: nel 2019 con 73 milioni di euro il lending crowdfunding ha rappresentato oltre il 50% del totale della raccolta in crowd in Italia e vedendo i numeri dell’inizio del 2020 è facile intuire che il trend è in costante crescita. Malgrado l’emergenza Covid, infatti, come rilevato da October e Borsa del Credito, due importanti operatori nel settore lending, hanno visto un incremento dell’erogazione rispettivamente del 10% e del 30% rispetto allo stesso periodo 2019 che nel caso di Borsa del Credito si traduce in 5,8 milioni solo nei primi 3 mesi del 2020.
Per quel che riguarda la situazione attuale, uno dei settori che maggiormente sta beneficiando di questo strumento è sicuramente quello relativo alla sostenibilità e transizione energetica. Come si evince, infatti, dalla cronaca e dalle decisioni governative, la green economy è diventata senza dubbio il comparto che, per la sua stessa natura, per l’interesse istituzionale a livello mondiale e, soprattutto, per la decorellazione dall’andamento dei mercati finanziari, garantisce ampio margine di manovra e rendimenti stabili e maggiori rispetto ai metodi tradizionali di investimento. Entro il 2050, infatti, in tutto il mondo si investiranno 50mila miliardi di dollari per garantire una piena transizione energetica. Ma servono strumenti per garantire una partecipazione diretta e ordinata ai benefici che genereranno. Constatato quindi il settore che in questo momento offre le migliori opportunità di investimento e gli strumenti più idonei, la differenza sostanziale risiede nel come scegliere il giusto crowdfunding.
Sempre più risparmiatori vedono nel lending crowdfunding lo sbocco significativo per investire i propri capitali in un paese in cui i risparmi ammontano a 1500 miliardi secondo la stima fatta a febbraio 2020 dall’Associazione Nazionale Consulenti Finanziari. In quest’ottica, quindi, il lending crowdfunding nella green economy rappresenta un modo per uscire da quella trappola della liquidità che da tempo attaglia l’Italia in quanto il potenziale investitore è sempre più propenso a investire in aziende italiane con un business model trasparente e facilmente comprensibile senza contare il fondamentale ROI che può toccare percentuali anche intorno al 6% annuo, livelli che un deposito bancario (tra l’altro bloccato) si sogna.
Ma come scegliere il giusto crowdfunding?
La scelta della piattaforma giusta per poter investire i propri risparmi dipende molto dalla fiducia nei confronti delle aziende che si propongono in questo mercato, dalla tipologia di progetto proposto, dalla trasparenza e, ovviamente, dalla capacità di redditività dell’investimento.
In questo contesto, Ener2Crowd rappresenta una visione pioneristica del lending crowdfunding, essendo stati i primi a credere in questo modello di business per la transizione energetica e avendo instaurato contatti diretti e costanti con realtà che nella green economy e nella sostenibilità rappresentano player sicuri, affidabili e dalla storia consolidata e non improvvisati dell’ultima ora che cercano in questo settore non un obiettivo da perseguire a lungo termine per la collettività ma solo l’ennesimo mercato in cui speculare.
Ener2Crowd nasce infatti come soluzione per far incontrare la domanda e l’offerta a livello di investimenti esclusivamente ecosostenibili, offrendo costantemente progetti che mettono al centro del loro business l’energia rinnovabile e la transizione energetica, proponendo soluzioni diversificate e alla portata di tutti, con rendimenti che ricalcano a pieno l’andamento e la redditività del settore green economy. Come abbiamo visto, infatti, la green economy è diventata l’assoluto protagonista delle strategie dei grandi gruppi finanziari e la crescita delle rinnovabili oggi più che mai rappresenta la scelta più remunerativa e ponderata per quel che riguarda la redditività e il basso rischio.
Come scegliere il giusto crowdfunding diventa quindi il punto di partenza per poter investire i propri risparmi in totale sicurezza potendo contare su operatori che prima degli altri hanno compreso l’enorme opportunità che la sostenibilità offre in un mercato sempre più bloccato e che soprattutto pone al centro del progetto l’investitore stesso, non più mero prestatore di capitali, ma protagonista principale, coinvolto e consapevole, della buona riuscita finale.
La scarsa fiducia infatti rappresenta la prima barriera per il risparmiatore, sempre più scettico e indeciso sul da farsi per quel che riguarda i metodi di investimento tradizionali che non garantiscono ritorni accettabili e vivono inesorabilmente ancorati alla volatilità dei mercati. La distanza tra investitore e richiedente credito è il grande ostacolo che Ener2Crowd è riuscito a sorpassare con attività continue di aggiornamento, facilità di consultazione dei progetti, intuitività della piattaforma e profonda analisi dei proponenti attraverso il merito creditizio che permette di abbassare ulteriormente il rischio di investimenti potendo contare su aziende che per poter accedere al portale e richiedere capitali passano per un accurato studio sullo stato finanziario delle stesse.
Ener2Crowd mette assieme le opportunità e le persone. Con una semplice dashboard si può gestire le proprie disponibilità, allocare il capitale sui progetti scelti, e controllare il pagamento degli interessi. Ogni tre o sei mesi, a seconda del progetto e del piano di ammortamento, l’investitore riceverà indietro il capitale ed interessi che arrivano oltre il 6%.
E non è un caso che il sito Financer.com, leader nella comparazione dei prestiti, abbia conferito a Ener2Crowd un punteggio di 5 su 5, ponendola in testa alla classifica per quel che riguarda il lending.
Inoltre, per garantire maggiore solidità e fiducia nei confronti dell’investitore, su Ener2Crowd verranno proposti unicamente progetti che richiedono una percentuale del capitale investito, lasciando il restante da versare alla competenza della società proponente. Il rapporto che si instaura quindi non è il classico debitore-creditore, ma una vera e propria partnership digitale solida e duratura nel tempo.
In questo modo è possibile costruire sulla piattaforma rapporti veri, diversificare il proprio portafoglio nella totale libertà a livello di scelta di somme investite e progetti, potendo controllare e monitorare costantemente l’andamento degli investimenti e entrare in contatto con altri investitori in una community che condivide la stessa visione e interesse nella sostenibilità.
Come scegliere il giusto crowdfunding non si basa quindi unicamente su stime e dati freddi, ma anche e soprattutto su contatti reali, traslati sul digitale con personalità che credono e operano con passione nel mondo della sostenibilità.
Perchè dietro ai rendimenti, ai capitali e agli investimenti ci deve essere sempre la persona a fare la differenza.
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