Guadagnare come un miliardario nella Green Economy
Seguire l'esempio dei grandi imprenditori è la strada giusta per investireGuadagnare come un miliardario nella green economy è possibile. Gli esempi di imprenditori di successo sono tanti e rappresentano la base da cui partire.
La situazione sempre incerta dei mercati finanziari e la recente crisi petrolifera portano a riflettere ancora una volta sulla necessità di dover rivedere i tradizionali schemi di investimento per poter avere rendimenti che siano adeguati e che, come si dice, “valgano la candela”.
In questo senso, se proprio non si vuole dare retta agli analisti di mercato, basterebbe voltare lo sguardo verso coloro che, in passato, hanno saputo anticipare i tempi orientando i propri investimenti verso quella che è considerata la nuova gallina dalle uova d’oro e che, a differenza degli asset tradizionali, crea benefici non solo individuali ma anche collettivi: la green economy.
Tralasciando le scelte politiche diffuse in tutto il mondo che hanno messo al centro delle prospettive di crescita gli investimenti eco-friendly, come l’emissione di Green Bond (580 miliardi totali, 250 solo nel 2019, in Italia 11,4 miliardi totali e 5,4 miliardi solo nel 2019) e il Green New Deal (fondo da 7,5 miliardi di euro), che già da sole dovrebbero indicare quale sia il cavallo vincente su cui puntare, l’esempio e i movimenti di capitali dei miliardari rappresentano la conferma di quanto questa opportunità non possa essere ignorata da chi nell’imminente futuro ha intenzione di aumentare la redditività del proprio portafoglio.
Tanti sono infatti i nomi di imprenditori di successo che hanno puntato sulla green economy e che hanno evidenziato che guadagnare come un miliardario e ottenere rendimenti ben sopra la media è possibile e alla portata di tutti.
Bill Gates, Jeff Bezos o Warren Buffet, solo per citare i più noti, hanno da tempo imboccato la strada degli investimenti nella green economy capendone prima degli altri il potenziale intrinseco di questi asset e dirottando un’ampia fetta dei loro capitali verso progetti sostenibili.
Nello specifico, il fondatore di Microsoft ha dato il via con Breakthrough Energy Ventures, un fondo dedicato allo sviluppo e finanziamento di progetti sostenibili da 1 miliardo, insieme alla Commissione Europea ha lanciato un altro fondo, il Breakthrough Energy Europe (BEE), con una capitalizzazione iniziale di 100 milioni di dollari. Nel 2015 Gates, personalmente, ha investito, come da lui stesso dichiarato, 1,8 miliardi di euro in tecnologie green.
Mister Amazon ha di recente aperto un fondo per la Terra e per i progetti sostenibili di 10 miliardi di dollari e sta da tempo riconvertendo la sua azienda verso una sostenibilità totale.
L’Oracolo di Omaha ha invece investito in progetti green 6,5 miliardi di dollari e ha dichiarato che ne investirà altrettanti nei prossimi anni.
La motivazione non va cercata unicamente verso un rinnovato spirito etico dei colossi della finanza ma effettivamente per la capacità che determinati investimenti hanno in termini di redditività e bassa propensione al rischio.
Come più volte sottolineato, infatti, i progetti green (piccoli o grandi che siano) risentono solo in parte, e indirettamente, delle fluttuazioni dei mercati oltre al fatto che garantiscono l’appoggio istituzionale in termini di fiscalità e sovvenzioni. La decorrelazione dai mercati è quindi solo una variabile per capire quanto l’universo green economy rappresenti un’opportunità che non possiamo lasciarci scappare.
Ma come si può guadagnare come un miliardario nella green economy?
Il primo principio da comprendere e assimilare pienamente è che il settore energia rappresenta il luogo in cui muoversi con maggiore impeto. E in questo senso, le rinnovabili faranno, e stanno già facendo, la voce grossa, grazie alla capacità, rispetto al passato, di un’evoluzione tecnologica in grado di sopperire gli alti costi che precedentemente scoraggiavano gli investimenti e, di conseguenza garantire una redditività maggiore supportata anche dalla natura stessa delle fonte energetica in oggetto, inesauribile e soprattutto indipendente dalla capacità fisica di reperimento come diversamente avviene con le fonti fossili, inevitabilmente legate a chi ne detiene il territorio di estrazione. In parole povere, lo sfruttamento e il successo delle energie rinnovabili dipende dalla capacità imprenditoriale e dalla competenza, non dalla casualità di “essere seduti” sopra un pozzo di petrolio.
Compreso questo fondamento, diventa facile cercare di replicare i movimenti che questi tycoon hanno intrapreso in questo settore. Basti pensare che il così detto FAANG, acronimo che riassume i 5 colossi tecnologici americani (Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google) abbia all’unanimità spostato il proprio business verso la Green Economy, abbracciando la sostenibilità per motivi, come abbiamo già sottolineato, che non riguardo unicamente l’interesse etico verso questa forma di economia. E se loro rappresentano il 12% circa della capitalizzazione totale dello Standard & Poor’s 500 è facilmente intuibile come gli altri non possano fare altro che emularli e seguire il loro trend.
Se questo non bastasse a confermare le opportunità del settore green e rinnovabili, l’immenso fondo Black Rock, primo al mondo con una gestione di oltre 7 trilioni di dollari di capitali ha già annunciato da tempo la sua intenzione di prendere in considerazione per gli investimenti solo i progetti che non contemplano il carbone ma unicamente quelli legati alle energie verdi. E anche in questo caso, la visione di un player così importante e solido ha portato i competitor come JP Morgan o Price a percorrere la stessa strada.
Andando poi a ragionare in soldoni, nel 2019 il titolo che ha fruttato maggiormente sul mercato è rappresentato da un ETF (Exchange Traded Fund) totalmente green che investe solo nella energia rinnovabile con una crescita del 51%, che per gli analisti rappresenta solo un punto di partenza.
Tanti esempi ci sembrano lontani per le somme investite ma possono realmente essere traslati in proporzione sui nostri portafogli. Del resto, per guadagnare come un miliardario, bisogna pensare come un miliardario. Il famoso detto “se puoi pensarlo, puoi farlo” di Walt Disney non riguarda solo fate o nanetti. Ogni miliardario di oggi è stato un sognatore di ieri. Quanto volte abbiamo pensato a quelli che ai tempi puntarono sulle anonime azioni google e oggi si ritrovano in mano una fortuna? Non prendiamo esempio da situazioni che generano esaltazione senza fondamenta, come la bolla dei bit-coin. I progetti green hanno alla base solide fondamenta, non sono frutto di pura speculazione, generano valore e profittabilità. E i rendimenti che offrono oggi i progetti sostenibili sono sotto gli occhi di tutti, così come la difficoltà degli investimenti in altri settori in termini di ROI e scalabilità.
Se pensate sia impossibile per l’investitore medio poter replicare le azioni di questi colossi, il mondo degli investimenti offre la possibilità di utilizzare strumenti facilmente consultabili, comprensibili e chiari. Tra questi il lending crowdfunding rappresenta il più immediato e idoneo mezzo per poter cominciare a investire con soddisfazione i propri soldi anche per i neofiti, con piattaforme alla portata di tutti.
E se abbiamo sempre considerato i milionari unicamente come squali che seguono la scia del sangue, che nel loro caso è verde come i dollari, l’unica scelta sensata che possiamo fare se abbiamo a cuore il nostro portafoglio e non vogliamo che i nostri capitali si riducano a una lisca di pesce rosicchiata, è seguire la loro rotta e approfittare del gustoso e “pieno di ciccia” banchetto.
Del resto, meglio essere squali o tonni?
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